domenica 27 maggio 2012

la crisi economica in Italia: un disastro annunciato

Da circa un'anno e mezzo, non ho più scritto sulla crisi economica che sta attanagliando l'occidente, e l'Italia in particolare. Ma davanti a tutte queste morti, e soprattutto suicidi di imprenditori, tartassati dalle varie agenzie di recupero crediti, anche istituzionali, e che decidono di compiere un gesto estremo, ho deciso di riprendere penna e calamaio, e scrivere qualcosa. Innanzitutto, devo fare i miei complimenti ai nostri governanti: stanno facendo tutto l'opposto di quello che dovrebbero fare.
In un momento di crisi come questo, per fare riprendere l'economia:
1) si dovrebbe ridurre la spesa pubblica, portandola a livelli accettabili, sopratutto eliminando gli sprechi nella pubblica amministrazione
2) si dovrebbe tutelare il made in Italy, evitando che le nostre migliori imprese ed i migliori marchi chiudano, o peggio finiscano in mani straniere, applicando dazi compensativi anti-dumbing alle frontiere europee sulle merci importate
3) le banche che sono state salvate dalle casse dello stato, dopo il crollo leyman brothers (facendo lievitare di non poco la spesa pubblica) dovrebbero aiutare l'economia reale, e sopratutto il manufatturiero, finanziando le imprese in difficoltà, principalmente quelle che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione, aiutandole ad uscire dal pantano della crisi
4) non si dovrebbero mettere nuove tasse, o perlomeno andrebbero tassati solo i grossi redditi, sopratutto quelli da capitale e da grossi immobili
5) ridurre l'iva ed i carburanti, per favorire la ripresa dell'economia
6) lotta senza quartiere all'evasione fiscale

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