lunedì 28 maggio 2012

Meglio tardi che mai

Pazzesco....

ci sono voluti 11 anni...   ripeto... 11 anni e milioni di disoccupati in tutta europa,  per fare capire ai nostri politici, che il libero mercato globalizzato è distruttivo per le aziende europee, nella competizione sblianciata, scorretta e persa in partenza contro le aziende asiatiche che esportano in regime di dumping, con monete sottovalutate e super finanziate da aiuti di stato.

L'antitrust europea, nel momento stesso in cui si è resa conto che in Europa le più grosse aziende di telecomunicazioni cominciavano a risentire negativamente della concorrenza distruttiva dei colossi asiatici, ha finalmente aperto un'inchiesta autonoma, in quanto, ahimé, sospettano che le piu' grosse aziende cinesi di telecomunicazioni, hanno ricevuto finanziamenti di stato (ma se ne accorgono dopo 10 anni ?? )

http://www.itespresso.it/huawei-e-zte-nel-mirino-dellantitrust-ue-65929.html

E siccome l'industria delle telecomunicazioni è considerata strategica, finalmente si sono svegliati dal lungo torpore dovuto alla sbornia post neo-liberista, in quanto stanno tremando al solo pensiero che tutte le telecomunicazioni in occidente prima o poi passerann attraverso apparati costruiti in Asia con tecnologie chiuse o proprietarie, nelle mani dei governi totalitari. Ciò in altri termini, significa che la gran parte se non tutte le telefonate e le connessioni dati presto o tardi saranno effettuate attraverso apparati asiatici i cui software saranno ovviamente chiusi e proprietari, nelle mani di entità straniere.

Ragazzi, ma che ci voleva la crisi economica, per usare un pizzico di ragione ? Il cervello, conveniva usarlo 11 anni fa, prima che milioni di lavoratori in Europa perdessero il posto di lavoro, quando i nostri politici improvvisamente impazziti, hanno accettato nel WTO uno dei più grossi paesi asiatici, senza mettere allo stesso tempo dazi compensativi anti dumping sociale, fiscale e monetario sui prodotti di largo consumo esportati da tali paesi (elettronica, oggettistica, abbigliamento, scarpe etc..)

Ma i nostri politici forse finalmente si sono svegliati di sobbalzo (ed era ora)...  Si sono accorti finalmente che gli asiatici, esportavano in regime di dumping, pure i pannelli solari. haha :D (guarda caso, un'altra induistria stategica quella dell'energia solare).

E adesso, solo dopo che al mondo sono rimaste di fatto una grossa azienda europea, ed una americana nella produzione di pannelli solari,  (in totale 2 aziende occidentali, contro altre 9 aziende asiatiche, di enormi proporzioni), mi vanno a mettere i dazi all'importi di pannelli solari...
http://www.greenstyle.it/pannelli-fotovoltaici-cinesi-dazi-anche-in-europa-9674.html

E che ci voleva la laurea in economia, per capirlo ?  Bastava evitare di cascare nella trappola messa su dai mega-capitalisti neo-liberisti, che hanno fatto di tutto per aprire il libero mercato con l'Asia 11 anni fa, e adesso, avremmo in occidente una forza produttiva, devastante, con ben piu' di due aziende produttrici di pannelli solari.

Adesso i mega-capitalisti neo-liberisti si stanno godendo (in Asia) i frutti dei loro enormi guadagni, dovuti ad investimenti massicci effettuati nei paesi che pagano la forza lavoro un decimo rispetto ai paesi occidentali. I loro enormi guadagni, per sono costati cari ai popoli europei, che stanno soffrendo disoccupazione e altri danni.

I mercati europei, sono invasi da prodotti asiatici a basso costo, esportati dall'Asia in regime di dumping totale (fiscale, sociale, finanziario, monetario etc..), usando manodopera a basso costo, le monete sottovalutate e gli aiuti di stato alle grosse aziende. Le nostre aziende migliori, nel frattempo o hanno chiuso i battenti, oppure hanno delocalizzato le produzioni più ad est, dove la manodopera costa meno. Tutto questo, nel totale disinteresse dei politici, che adesso raccolgono i frutti della loro dissennata semina (vedi la sconfitta delle più grosse formazioni politiche, che si è avuta nelle recenti elezioni amministrative 2012 in Italia).

Continuando di questo passo, in Europa, fra 10 anni avremo solo la cenere del nostro passato industriale glorioso.

Ma ancora forse siamo in tempo. Dazi, dazi ed ancora dazi. Questa e' l'unica soluzione, alla faccia dei neo liberisti, per salvare milioni di posti di lavoro, crearne di nuovi e per ridare ossigeno alla nostra tecnologia ed alla ricerca e sviluppo. In pochi anni, possiamo rialzarci dalle ceneri della nostra industria, e finalmente possiamo di nuovo attrarre i grossi capitali. Ovviamente, i dazi in importazione, vanno messi solo sui prodotti del manufatturiero, e non sulle materie prime o sui prodotti tipici asiatici (che qui in Europa noi ovviamente non produciamo).

Vedete, io posso aprire il libero mercato con USA, Canada, Nuova Zelanda, Australia, ovvero con paesi a mentalita' occidentale, che hanno salari sovrapponibili ai nostri ed un sistema sociale bene o male sovrapponibile e delle monete scambiate sul libero mercato. Ma non posso aprire il libero mercato di prodotti di largo consumo con l'Asia dove le industrie sono sovvenzionate dallo stato, dove i salari sono pagati un decimo di quelli occidentali e dove la moneta è palesemente tenuta sottovalutata con i cambi stabiliti giorno per giorno dai relativi governi guidati da partiti unici di stampo totalitario. In tal modo, ci facciamo solo del male.

Adesso forse l'hanno cominciato a capire, e di fronte ai grossi problemi che la disoccupazione sta portando, forse i politici super preparati in economia (solo sui libri pero'), hanno cominciato a fare retromarcia, e stanno finalmente iniziando ad affrontare il problema grave e serio della competizione sbilanciata della nostra industria con l'Asia.


domenica 27 maggio 2012

la crisi economica in Italia: un disastro annunciato

Da circa un'anno e mezzo, non ho più scritto sulla crisi economica che sta attanagliando l'occidente, e l'Italia in particolare. Ma davanti a tutte queste morti, e soprattutto suicidi di imprenditori, tartassati dalle varie agenzie di recupero crediti, anche istituzionali, e che decidono di compiere un gesto estremo, ho deciso di riprendere penna e calamaio, e scrivere qualcosa. Innanzitutto, devo fare i miei complimenti ai nostri governanti: stanno facendo tutto l'opposto di quello che dovrebbero fare.
In un momento di crisi come questo, per fare riprendere l'economia:
1) si dovrebbe ridurre la spesa pubblica, portandola a livelli accettabili, sopratutto eliminando gli sprechi nella pubblica amministrazione
2) si dovrebbe tutelare il made in Italy, evitando che le nostre migliori imprese ed i migliori marchi chiudano, o peggio finiscano in mani straniere, applicando dazi compensativi anti-dumbing alle frontiere europee sulle merci importate
3) le banche che sono state salvate dalle casse dello stato, dopo il crollo leyman brothers (facendo lievitare di non poco la spesa pubblica) dovrebbero aiutare l'economia reale, e sopratutto il manufatturiero, finanziando le imprese in difficoltà, principalmente quelle che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione, aiutandole ad uscire dal pantano della crisi
4) non si dovrebbero mettere nuove tasse, o perlomeno andrebbero tassati solo i grossi redditi, sopratutto quelli da capitale e da grossi immobili
5) ridurre l'iva ed i carburanti, per favorire la ripresa dell'economia
6) lotta senza quartiere all'evasione fiscale

Gli USA introducono i dazi sui pannelli fotovoltaici cinesi

E' di questi giorni, la notizia che gli USA hanno introdotto dazi dal fino a oltre il 200% sui pannelli fotovoltaici prodotti in Cina.

Sembra che la Cina, finanziasse le aziende produttrici cinesi, al punto tale che i pannelli solari arrivavano negli USA in pratica ad un prezzo inferiore di quello minimo di produzione, a danno delle imprese statunitensi produttrici di pannelli solari.

http://it.ibtimes.com/articles/29739/20120520/cina-fotovoltaico-dazio-doganale-obama-solare-mercato.htm