venerdì 2 maggio 2008

Eugenetismo: l'assurdità di tale fanatismo

Salve mondo...

stamattina facevo una cosiderazione di carattere puramente matematico.

In Italia, statisticamente ogni 800 gravidanze circa, una riguarda un bambino con Sindrome di Down.

Molte donne in gravidanza vengono consigliate di sottoporsi ad esami invasivi, per fare diagnosi prenatale di tale sindrome. Inoltre, sembrerebbe che ogni 10 diagnosi prenatali positive per sindrome di Down, statisticamente, 8 donne decidono di abortire.

Ecco i risultati di tale pratica eugenetista:
- ogni 100/300 amniocentesi, si perde un bambino, a causa del fatto che tale pratica e' invasiva
- ogni 40/100 biopsie dei villi coriali, si perde un bambino a causa del fatto tale pratica e' ancora piu' invasiva dell'amniocentesi

Totale vittime:
ogni 800 gravidanze, sottoposte a diagnosi prenatale invasiva, vengono persi in media da un minimo di 3 bambini sani, nella migliore delle ipotesi, ad un massimo di 10-12 bambini nella peggiore delle ipotesi, incluso il bambino down che statisticamente rientra nella norma delle 800 gravidanze prese in considerazione.

Morale delal favola: per non far nascere un bambino affetto da sindrome di Down, ne sacrifichiamo in nome dell'eugenetismo da un minimo di 3 sani, ad un massimo di 10-12 sani.

Mi sa che abbiamo ancora molto da pensare sul senso di queste pratiche.

Non è corretto sacrificare dai 3 ai 12 bambini certamente sani, al fine di non far nascere un solo bambino affetto da sindrome di Down.

Meditate gente, meditate. E soprattutto, prima di farvi fare l'amniocentesi o la biopsia dei villi coriali, pensate a quel rischio abbastanza alto di perdere un bimbo sano, rischio che va dal 4% allo 0,3% dei casi di diagnosi pre-natale con tecnica invasiva.

L'amniocentesi, in molti casi e' perfettamente inutle e dannosa.

domenica 9 marzo 2008

Acquisti in rete: piccola guida per la sicurezza degli acquisti

Salve mondo...

visto il gran parlare che se ne fa, vorrei dedicare uno spazio del mio blog, per dare una mano, a coloro che si apprestano ad effettuare acquisti in rete, dando alcune linee guida, al fine di prestare maggiore attenzione contro possibili truffe.

Internet, da quando e' divenuto intorno alla fine degli anni '80 in Italia, un ottimo canale per il commercio a distanza, ha permesso a milioni di utenti, di fare ottimi affari. Ma l'altro lato della medaglia, è che altrettanti milioni di utenti, sono cadute vittime delle più disparate truffe, ordite a mezzo Internet, sfruttando l'apparente anonimità che il mezzo offre.

Sui media nazionali ed internazionali, quasi ogni giorno, si fa un gran parlare dei vari tipi di truffe in cui possono cadere vittime ignari utenti; ma spesso le informazioni che danno i media, su un singolo caso, non sono di grande aiuto per la stragrande maggioranza degli utenti novellini, che si apprestano ad entrare in internet, scegliendolo come mezzo per i propri acquisti.

La prima regola da sapere è la seguente: Internet non è l'El Dorado. Si, senza dubbio si possono fare buoni affari, ma spesso l'utente che si appresta a fare acquisti in rete, deve fare attenzione ad alcune cose, che appresso andrò ad elencare, e soprattutto, deve tenere alta la guardia, e soprattutto deve tenere alcuni comportamenti, che rispetta ogni giorno, anche nella vita reale, ma che su Internet, visto il relativo anonimato che vige, vanno leggermente potenziati: nessuno mai comprerebbe un oggetto in mezzo alla strada, da uno sconosciuto, consegnandoli dei soldi, e poi aspettando che il soggetto ritorni con la merce che abbiamo acquistato! Pertanto, prima di pagare chicchessia, sia nella vita reale che su internet, accertiamoci della sua identità, e soprattutto accertiamoci che la sua attività sia regolarmente registrata, e che abbia una partita IVA, ed una sede legale ben definita.

Eccovi alcune linee guida che mi sento di dare:

1) acquistare da un sito web registrato con un suffisso .it dà un leggerissimo grado di sicurezza in più, rispetto ad altri suffissi (.com, .eu, .net etc..) anche se questa non è una regola assoluta, e spesso si possono fare ottimi affari su domini con suffisso .com, .net, .eu, etc..

2) prima di inviare pagamenti ad un sito web, controllate che siano rispettate tutte le norme sul commercio a distanza, ovvero che siano presenti sul sito in bella presenza: partita IVA della ditta; indirizzo postale della ditta; ragione sociale completa; nomi dei responsabili commerciali, dell'amministratore o del titolare, numeri telefonici geografici (danno una relativamente maggior sicurezza rispetto ad un semplice cellulare) (questa è una regola fondamentale, e la mancanza di uno solo dei predetti dati, può già essere un elemento che dovrebbe fare insospettire l'acquirente, su una minor sicurezza)

3) se ci si appresta a fare acquisti di un certo importo, prima di inviare un pagamento, controllare presso la camera di commercio locale, l'esistenza dell'attività presso cui ci si appresta a fare acquisti, e farsi comunicare eventualmente il nominativo degli amministratori o dei titolari

4) se ci si appresta a fare acquisti di relativamente piccola entità, magari si puo' saltare il punto 3, però prima di fare il pagamento, cercare su google maggiori informazioni sulla ditta presso la quale ci si appresta ad acquistare (leggere i commenti di precedenti acquirenti sui forum; qualsiasi ditta con più di 3-5 anni di attività su internet svolta mediante un sito internet proprio, lascia tracce evidenti sui forum, lasciate da acquirenti vari che hanno acquistato mediante il sito web

5) se si effettua un pagamento, accertarsi che il conto corrente bancario sia intestato alla ditta; se si paga con carta di credito, occhio che quando vengono inseriti i dati sul web, il proprio navigatore web utilizzi un protocollo di comunicazione sicuro SSL; inoltre considerare che nel caso di pagamento con carta di credito, per legge, si è tutelati dalla propria banca, contro la mancata spedizione, o contro la mancata ricezione: rivolgetevi in tali casi, tempestivamente alla vostra banca, e denunziate il fatto se entro un mese dal pagamento, non ricevete l'oggetto ordinato: in poche settimane, avrete i soldi riaccreditati sul conto, in quanto la banca per legge lo deve fare. Se si paga in contrassegno, si potrebbe pensare di essere maggiormante tutelati, ma occhio ai pacchi che ricevete: in caso il pacco sia evidentemente danneggiato, accettare la merce con "riserva di verifica del contenuto", e aprirlo davanti al postino, e fargli fare da testimone, sulla presenza effettiva della merce ricevuta: nel caso la merce sia mancante, non conforme o danneggiata, chiedete al postino di restituire il pacco al mittente e rifiutarlo! Nel caso invece, il postina lascia il pacco e se ne va subito, e solo quando lo aprite vi accorgete che dentro c'e' altra merce, lasciare intatto sia l'involucro che il contenuto (non sconfezionarlo) e contattare subito il venditore.

6) ebay!! che dire... e' tutto un capitolo a parte... ci tornero' in seguito, dedicando ad esso un articolo dedicato. Ebay permette la vendita sia a privati che a professionisti, pertanto prima di comprare un oggetto, accertarsi sempre se l'utente ebay da cui stiamo acquistando, possiede un'attività commerciale registrata presso le autorità competenti, o se stiamo comprando da un soggetto privato, e quindi senza tutte le tutele che la legge ci dà nel caso di un acquisto da professionisti. Inoltre, prima di acquistare, controllare sempre i commenti lasciati dagli altri acquirenti (cosiddetti feedback) e se ci sono dei dubbi, meglio astenersi da fare l'acquisto. Inoltre, occhio, perchè in caso di truffa, un utente novellino (o anziano) su ebay rischia di perdere buona parte dei soldi spesi, in quanto la loro assicurazione copre solo 220 euro circa, e in caso di pagamenti effettuati con "postepay", "western union", "money gram" si rischia di non ritornare mai più in possesso della cifra, neanche dei fatidici 220 euro circa. Da quando ebay esiste in Italia, il commercio online da parte delle attivita' di commercio elettronico regolare, ha sofferto un grave calo di vendite, e al contrario sulla piattaforma ebay, hanno visto salire i loro introiti in maniera spropositata; per la verità gli acquirenti, stando a quello che si legge dai loro regolamenti, al massimo possono essere risarciti, in caso di truffa, di 220 euro circa, ma attenzione, solo se si sono utilizzati i canali di pagamento consigliati da loro....
Loro consigliano di usare principalmente: bonifico bancario, PayPal, VISA, bollettino di cc postale, vaglia postale; solo se avrete usato uno dei predetti canali di pagamento, la loro assicurazioen vi risarcirà in caso di truffa. Su PayPal avrei delel riserve, in quanto in teoria PayPal dovrebbe rimborsare tutta la cifra truffata, ma nel caso la somma non sia più disponibile sul conto del vendditore, non so cosa potrebbe succedere. Pertanto, è consigliabile sempre finanziare i propri acquisti pagati mediante PayPal da una carta VISA o Mastercard, in modo tale da potersi sempre rivolgere alla propria banca, per vedersi riaccreditare l'importo sul proprio conto bancario, come dice la legge, in caso di merce non ricevuta o non conforme. Ma ripeto, su ebay ci tornerò in seguito con un capitolo tutto a parte....

7) se si acquista qualcosa nell'ambito delle propria attività, condividere le proprie esperienze di acquisti via internet, sia positive che negative, con i propri colleghi di lavoro, in modo tale da utilizzare il passaparola e scegliere e far scegliere il venditore giusto o il sito giusto, sulla base delle proprie esperienze e di quelle degli altri. La stessa regola vale quando si effettuano acquisti relativi ai nostri passatempi, o necessità: chiedere consiglio prima di acquistare su internet, agli altri utenti dei forum che frequentiamo, agli amici o ai parenti: sicuramente potremo confrontare molte esperienze, e farci un'idea di dove dobbiamo andare a comprare con maggiore sicurezza

8) sugli acquisti dall'estero, vale solo e soltanto una regola d'oro: prudenza! Quando si compra dall'estero, è preferibile pagare con carta di credito (sempre trasmettendo i dati solo mediante protocollo sicuro SSL, facendo attenzione che compaia il lucchetto nella barra di navigazione, e che l'indirizzo della pagina dove inseriamo i dati inizi con https) ed evitare assolutamente siti escrow non conosciuti, pagamenti con money transfer (western union, moneygram) e contanti in busta. Evitare, nei limiti del possibile, anche i pagamenti via bonifico bancario: in caso di merce non ricevuta, nessuno ci ridarà mai i nostri soldi indietro, e le cause giudiziarie internazionali, costano carissime. Occhio ai paesi dell'estremo oriente attualmente molto popolari come la Cina.
Sarebbe preferibile, come già detto, pagare con VISA o con PayPal, preferendo però in quest'ultimo caso, di finanziare il pagamento paypal direttamente dalla carta di credito, ed evitando quindi di finanziarlo con fondi paypal propri, in quanto in caso di merce non ricevuta o non conforme, paypal difficilmente di restituirà i soldi, se questi non sono più presenti sul conto paypal del venditore.

Importante: ricordatevi che per legge, il titolare di un negozio e-commerce, ha per legge 30 giorni solari di tempo, per potere spedire la merce, senza incorrere nel reato di frode. Non effettuate denunzie prima dello scadere dei trenta giorni, pena il rischio di diventare noi stessi vittime di denunzie per calunnia da parte dei titolari dell'attività commerciale. In questo frangente di tempo, è meglio in caso di mancata spedizione della merce, dialogare con il titolare o con i respinsabili, evitando minacce, o parolaccie. SCADUTI I TRENTA GIORNI, SENZA AVERE PROVA DELL'AVVENUTA SPEDIZIONE, O SENZA AVERE RICEVUTO LA MERCE, RIVOLGERSI SENZA PERDERE TEMPO, AI CARABINIERI.

Continua a breve....